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Pisco – Reserva National de Paracas – Islas Ballestas

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27/11 di buon mattino partiamo alla volta di Pisco con il Bus Ormeño delle 7,30 in Royal Class, tanto per noi costa poco, 35 pesos! Percorriamo la Panamericana con tutto il fascino che ne consegue: zone desertiche si alternano a piccoli villaggi attorno ad oasi coltivate a mais; casette funerarie sono inesorabilmente presenti ad ogni curva “perigrosa” della “autopista panamericana”. Due ore e mezza di viaggio e l’ostello che avevamo prenotato telefonicamente parlando meravigliosamente lo spagnoloromagnolo è proprio lì, a cento metri dalla stazione dei pullman. Fantastico, davvero da consigliare l’Hotel Posada Hispana, gestito da un ragazzo di Barcellona, pulitissimo e dove potrete gustare una paella grandiosa.

E’ una splendida mattinata di sole e partiamo per l’escursione alla Reserva National de Paracas, che, insieme alle vicine Islas Ballestas, rappresenta uno straordinario paradiso naturale ricco di flora e fauna. Nella riserva arriviamo ad un punto panoramico incredibile, in cima ad una scogliera dal quale si aprono grandiose vedute sull’Oceano Pacifico ed in particolare su una formazione rocciosa chiamata “La Catedral” per la sua magnificenza forgiata in milioni di anni dall’erosione delle acque e del vento e che purtroppo, a seguito del terremoto del 2007, ha perso gran parte del suo fascino. Visitiamo il piccolo Museo Julio C. Tello sull’ecosistema della riserva e la nostra guida, mostrandoci uno specchio, ci dimostra come “l’animale più pericoloso della riserva sia proprio l’uomo”!
Sopraggiunta la fame decidiamo di fermarci nell’unico ristoro dei dintorni, “La Tia Fela” dove gustiamo il miglior Ceviche de pescado di tutto il Perù. È un piatto preparato con pesce fresco marinato in succo di limone e peperoncini e servito con pannocchie di granturco, veramente eccezionale.
Rientriamo a Pisco e per puro caso ci troviamo nel bel mezzo di una coloratissima sfilata di bambini con la divisa della scuola o con abiti che rievocano le antiche tradizioni indigene ed il passato coloniale.

28/11 salpiamo di buon ora per le Islas Ballestas, isole simili alle Galapagos per ecosistema e sulle quali non è permesso sbarcare per cui l’unica maniera per visitarle è contornarle in barca, con buona pace di chi soffre il mal di mare. Lungo il tragitto fotografiamo il celebre “Candelabro”, una figura gigantesca incisa sulla collina della costa, non si sa da chi e perché!!! Dopo circa un’ora riusciamo a stento ad evitare la pioggia di guano dei numerosi fenicotteri, pellicani e sula che ci volteggiano sulla testa, ma questo fastidio vale la pena quando arriviamo alle grotte dove vivono migliaia di leoni marini e diverse colonie di pinguini di Humboldt: vederli nel loro habitat è una esperienza davvero unica e imperdibile.

Alle 16,30 prendiamo il pullman con destinazione Nazca, logicamente serviti e riveriti per 3 ore e 30 in Royal Class … che sboroni!

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