San Pietroburgo

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Partecipanti: Paolo e Mauro
Compagnia aerea: Alitalia
Pernottamenti: Hotel Angleterre, uno dei primi hotel di San Pietroburgo, nel centro della città e affacciato sulla suggestiva Cattedrale di Sant’Isacco. L’ambiente è moderno e curato ed il prezzo piuttosto elevato.
Ingresso: per entrare nel Paese occorre il Visto di Ingresso da richiedere in Ambasciata o al Consolato russo del proprio paese e il passaporto con validità minima di 6 mesi dalla data di rientro dal viaggio.
La lingua comunemente parlata è il russo, ma sono anche diffusi inglese e tedesco; l’alfabeto è il cirillico.
Fuso orario: + 2 ore rispetto all’Italia.
Salute: nessuna vaccinazione è obbligatoria; l’acqua erogata dai rubinetti non è potabile; si consiglia di portare con se i farmaci di prima necessità e di uso personale.
Il clima è continentale in tutta la regione ed è caratterizzato da estati corte e calde ed inverni lunghi e rigidi.
Moneta: Rublo pari a circa 0,37 Euro (100 Rubli equivalgono a circa 3,70 Euro).

SAN PIETROBURGO è una autentica meraviglia e visitarla è come entrare a corte: distaccata e altera, può sembrare difficile penetrare la sua solenne bellezza, vederla dentro l’ombra cogliendone l’ambivalenza, senza restare abbagliati dalla luce riflessa dal granito delle pareti dei suoi maestosi palazzi. Soprannominata la “Venezia del Nord” per i suoi canali costeggiati da sontuosi palazzi, San Pietroburgo conserva quasi intatta la splendida eredità dell’epoca zarista. Attraversata dal corso del Fiume Neva, il cui delta forma anche un gruppo di isole, San Pietroburgo è uno splendido esempio di geometrica eleganza, che cela, all’interno della sua armonica struttura, un crogiolo di stili di vita e correnti culturali in un affascinante vortice di scenari fortemente contraddittori. E’ una città la cui bellezza lascia senza fiato, un posto affascinante, intensamente sensuale, la sua essenza lascerà in voi un’impronta profonda e sfuggevole.

Arriviamo verso le 17,00 ora locale di venerdì 16 luglio notando subito la rigidissima burocrazia al controllo dei passaporti in aeroporto e prima di raggiungere il nostro hotel, intorno alle 19, rimaniamo stupiti dal caotico traffico che regna sovrano tra le larghissime e lunghissime strade che attraversano la città. Un’oretta per rinfrescarci e disfare le valige e siamo già immersi nella realtà della città: a piedi raggiungiamo il Museo della Vodka, dove abbiamo il modo di apprezzare la storia ed il sapore della bevanda russa più famosa al mondo. Qui ceniamo presso il ristorante Vodka Room a base di patate, aringa, ptista (pollo), gelato immerso in una brodaglia al sapore di fragola, birra e l’immancabile vodka! Al termine della cena, passeggiando in tranquillità, possiamo assistere anche al fenomeno delle notti bianche, che rende questa città ancora più magica. Infatti da fine maggio fino all’inizio di luglio con apice il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, tale fenomeno fa si che il crepuscolo duri quasi tutta la notte, allungando le ore di luce fino a quasi 18 ore al giorno. Le Notti Bianche della città sono dovute alla sua vicinanza al circolo polare artico ed in questo periodo l’attività culturale di San Pietroburgo diventa ancora più viva ed effervescente.

Sabato 17 luglio Dedichiamo la mattina alla visita della Fortezza dei Santi Pietro e Paolo, nucleo originario della città, edificata da Pietro il Grande nel 1703 e luogo di sepoltura degli Zar di Russia.
Proseguiamo con una mini crociera lungo il fiume Neva ammirando lo splendore dei maestosi palazzi che lo costeggiano, fino ad arrivare davanti alla Chiesa del Sangue Versato, famosa per i suoi luminosi mosaici e per le coloratissime guglie ortodosse che si riflettono sul canale Gribaedova. Dopo un veloce pranzo nell’immancabile Pizza Hut, ci dedichiamo ad un rilassante passeggio in Nevsky Prospekt (la decantata Prospettiva Nevsky), il più famoso viale dello shopping di San Pietroburgo.
Nel tardo pomeriggio visitiamo il famosissimo MUSEO DELL’ HERMITAGE: esistono le gallerie d’arte e i musei, esistono i musei più importanti al mondo e poi c’è l’ Ermitage: una collezione di tesori artistici senza pari, custodita nel sontuoso palazzo da cui gli zar della dinastia Romanov guidarono l’ Impero Russo. Tra il 1764 ed il 1774, la grande sovrana acquistò alcune delle collezioni migliori d’Europa ed entrò in possesso di oltre 2.500 quadri, fra i quali La Madonna con il Bambino di Leonardo e La Madonna Litta di un suo allievo, 10.000 gemme scolpite, 10.000 disegni e un’incredibile quantità di argento e porcellane con i quali decorare i suoi palazzi. Nessuno dei suoi successori eguagliò mai la quantità dei suoi preziosi acquisti. Dopo la rivoluzione, con la nazionalizzazione della proprietà reale e privata, l’ Ermitage si arricchi’ di ulteriori dipinti e opere d’ arte e divenne uno dei musei più importanti al mondo.
Giunta l’ora di cena, ci trasferiamo al Ristorante Aquarel sulle rive della Neva: si tratta di un battello arredato in modo elegante che offre una vista stupenda sull’ Ermitage e sulle luci del Birzhevoy most; ovviamente i prezzi non sono economici.

Domenica 18 luglio La giornata la dedichiamo alla “scoperta” insolita della città: un attività ludica ci vede coinvolti nell’esplorazione del centro storico di questa meravigliosa perla del Baltico. Partiamo dal nostro hotel alla volta della magnifica Dvortsovaya Ploshchad – Piazza del Palazzo dove ammiriamo la Colonna di Alessandro che svetta nel centro della piazza. Tutti gli edifici circostanti fanno parte del Museo Statale dell’ Ermitage. Proseguiamo per i vicoli e le piazze del centro fino ad arrivare alla Nevsky Prospekt di fronte alla formidabile Cattedrale di Kazan, la cui struttura è caratterizzata da un porticato a colonne. Qui decidiamo di prendere la efficientissima metropolitana della città, il cui ingresso costa solo 20 rubli (circa 50 centesimi), e ci dirigiamo verso Ligovsky Prospekt; ci meravigliamo delle straordinariamente decorazioni e arredi di alcune stazioni della metropolitana di San Pietroburgo. All’uscita ci immergiamo negli odori e nei sapori della vita quotidiana russa, visitiando un tradizionale mercato della frutta, verdura e del pesce. Stanchissimi per la lunga camminata, decidiamo di tornare a pranzo in hotel prendendo un autobus, poi nel pomeriggio ci scateniamo nella caccia all’acquisto delle famosissime Matrioske, inventate dal facoltoso industriale Sawa Mamontow e simbolo dell’arte popolare e della tradizione russa nel mondo. Come noto, consistono in un insieme di bamboline di legno di misure differenti, ognuna delle quali è inseribile in una di dimensioni più grandi. Ogni bambolina si divide in 2 parti ed è vuota al suo interno, tranne la bambola più piccola che si chiama seme. Ceniamo al Russian Ampir situato nel Palazzo Stroganov, un edificio color salmone che vanta una delle facciate barocche più incantevoli di San Pietroburgo. Il nome degli Stroganov é diventato famoso in tutto il mondo grazie al “filetto alla Stroganov”, un tenero taglio di manzo servito con panna acida e salsa di funghi.
Lunedì 19 luglio Lasciamo il centro storico di San Pietroburgo per recarci nella località di TSARSKOE SELO a breve distanza dalla città. Qui abbiamo modo di visitare lo sfarzoso Palazzo di Caterina, celebre per la sua sala dell’ambra. Questo palazzo fu progettato nel 1752 dal capo architetto di corte, l’italiano Bartolomeo Rastrelli. Il progetto gli fu commissionato dalla zarina Elisabetta che lo dedicò alla madre Caterina I, da cui il palazzo prende il nome. Il palazzo è circondato da giardini che si sviluppano tra viali a raggiera, laghetti, padiglioni, statue classiche e terrazze.
Pranziamo al ristorante Isba Podvorye Caterina dove assaporiamo piatti tipici della tradizione popolare russa e ci dilettiamo in una quanto mai approssimativa e fantasiosa gara di pittura delle Matrioske… Le isbe sono le tipiche abitazioni della comunità rurale russa e consistono in piccole abitazioni costruite assemblando semplicemente tronchi d’albero ed assi in legno. Queste semplici strutture erano le case delle fattorie del paese ed erano sempre affiancate da un fienile, da un orto oppure da una stalla. Erano costruzioni talmente modeste e povere che spesso non venivano neanche usati i chiodi per tenere assemblate le parti, in quanto troppo costosi. Era tradizione degli abitanti porre negli angoli della casa monete, lana ed incenso con la speranza che avrebbero mantenuto ricco e sano il proprietario della casa e la sua famiglia.
Dopo questa piacevole esperienza ci trasferiamo in aeroporto per il rientro in Italia, però senza farci mancare le immancabili e lunghissime code alla frontiera russa !!!!
Da svidànija

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